martedì 29 novembre 2016

AGARAK: il villaggio armeno più antico delle piramidi

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AGARAK: il villaggio armeno più antico delle piramidi

– Il villaggio di Agarak, situato alle pendici sud del Monte Aragats, è un antico insediamento risalente all’Età del Bronzo, intorno al 3000 a.C. Si tratta si una collinetta formata da tufo, una roccia vulcanica molto facile da scavare. Il sito contiene molte rocce levigate dall’uomo, nicchie ricavate nella roccia, gradini scavati che portano verso piattaforme rocciose.
Prima della scoperta di questo villaggio preistorico non si conoscevano in Armenia luoghi simili, che ricordano altre culture dell’Asia Minore, come i Frigi o gli Ittiti.
Il più antico insediamento trovato nei pressi di Agarak si può far risalire al periodo terminale della cultura di Shengavit, o all’inizio della cultura di Kura-Araxes, cioè almeno un millennio prima della costruzione della Grande Piramide di Giza.
Gli edifici in pietra ritrovati si trovano intorno a piattaforme di pietra levigate, e negli strati più antichi degli scavi sono state ritrovate statuette di terracotta, frammenti di ceramica, resti di focolari domestici a forma di cavallo ed altri manufatti che permettono di datare il sito al periodo suddetto. Inoltre, la cripta urartiana sulla parte sud della piattaforma, i resti di ceramica e l’anfora funebre indicano che l’insediamento era abitato anche durante il periodo tra l’VIII e il VI secolo a.C. A seguito della caduta del regno di Van, il villaggio di Agarak divenne un grande centro residenziale. A questo periodo risalgono le presse per il vino scavate nella roccia, a dimostrazione del fatto che l’enologia era molto importante per gli abitanti di Agarak, che raggiunse il suo massimo splendore nei primi secoli dopo Cristo, grazie alla sua posizione lungo la rotta commerciale tra Ararat ed Ani e Shirak. A testimonianza di ciò, sono state ritrovate monete di Ottaviano Augusto e dracme greche.
Esiste anche un ampio cimitero nel sito, dove si possono trovare tombe pagane accanto a tombe cristiane, il che potrebbe significare che il cristianesimo era già ampiamente diffuso in Armenia anche prima che diventasse religione di Stato, nel 301 d.C.
La maggior parte delle nicchie scavate nella roccia risalgono al terzo millennio avanti Cristo, e probabilmente servivano per sacrifici. Hanno forma di “fori di chiave”, “comete”, fori doppi, “labirinti”, “troni”, “altari per sacrificio”. Evidentemente, per la cultura naturalista degli abitanti di Agarak, questo luogo serviva per accoppiamenti rituali e sacrifici, per assicurare il ciclo completo della fertilità.

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