Storia dell’inimicizia tra Armeni ed Azeri L’inimicizia tra gli Armeno-Sovietici e gli Azero-Sovietici si basa fondamentalmente sulle differenze etniche e religiose. Gli Armeni sono Cristiano-Ortodossi, mentre gli Azeri sono etnicamente turchi e sciiti. Queste differenze lungo i secoli hanno prodotto acerrime dispute territoriali, specialmente riguardo il Nagorno-Karabakh. I territori Armeni ed Azeri sono stati storicamente sempre contesi tra l’Impero Ottomano e l’Impero Persiano. L’Impero Russo si espanse fino al Caucaso del sud agli inizi del XIX secolo, prendendo entrambi i gruppi etnici sotto la propria tutela e spingendo in alcune occasioni i due gruppi a combattersi l’uno contro l’altro. La deportazione quasi totale da parte della Turchia dell’intera popolazione Armena nel 1915, portando alla morte di circa 1.5 milioni di persone, ha accresciuto enormemente l’acredine armeno nei confronti delle popolazioni turche, inclusi gli Azeri. Allo stesso tempo, molti Armeni hanno cominciato a vedere i Russi come propri protettori, o almeno come il “male minore”. Quando l’Impero zarista collassò nel 1917, sia l’Armenia che l’Azerbaigian esistettero come Repubbliche indipendenti per circa 2 anni. Ad ogni modo, la reciproca inimicizia rese il compito facile all’Armata Rossa di stabilire l’egemonia sovietica nel Caucaso nel 1920, ed entrambe le Repubbliche vennero incorporate nell’URSS. L’acquisizione bolscevica lasciò il territorio del Nagorno-Karabakh nelle mani dell’Azerbaigian. Ma gli Armeni reclamarono da subito i territori come propri sia per composizione etnica (con predominanza armena) sia per il ruolo fondamentale nella storia della propria nazione. Inizialmente Mosca assegnò il Karabakh agli Armeni, ma quando la Turchia espresse contrarietà ad uno Stato Armeno troppo grande nei pressi dei propri confini, le autorità sovietiche nel 1923 assegnarono il Karabakh (rinominato nell’occasione Nagorno-Karabakh) nuovamente all’Azerbaigian. Da allora, gli Armeni protestarono periodicamente per il ritorno del Nagorno-Karabakh. Secondo il consigliere economico di Gorbachev Abel Aganbegyan, che è etnicamente armeno per metà, per decenni le riunioni del partito Armeno e le assemblee pubbliche hanno silenziosamente sostenuto il problema. Negli anni Sessanta e Settanta i dissidenti Armeni facevano circolare manifesti in cui si richiedeva il ritorno della regione. L’intransigenza azera sulla questione è intensificata dal risentimento di ciò che considerano un favoritismo russo nei confronti degli Armeni, basato su affinità religiose e sulla grande rappresentanza degli Armeni nell’élite politica di Mosca. Inoltre, gli Azeri si sentono vittime del trend demografico che gonfia il numero di giovani disoccupati azeri e peggiora le condizioni di vita. Queste aggravanti alimentano indirettamente le tensioni Armeno-Azere ed incrementano le potenziali violenze degli Azeri nei confronti degli Armeni che vivono in Azerbaigian.
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