sabato 23 luglio 2016

Tevanik (2014)

https://laterradihayk.com/2016/07/20/tevanik-2014/

VIDEO film completo

Regista: Jivan Avetisyan
Paese: Armenia
Scritto da: Arnold Aghababov, Karineh Khodikyan
Prodotto da: Masis Bagdasaryan, Gevorg Gevorgyan, Kestutis Drazdauskas
Durata: 1h 21m
Lingua: armena
Il film è suddiviso in 3 parti: la prima parte racconta la storia di una famiglia felice che improvvisamente si disgrega ponendo fine all’infanzia del piccolo Aram. La seconda parte vede come protagonista Astghik, che a causa della guerra perde le sue amicizie ed il suo amore. La terza parte, infine, racconta la storia del 14enne Tevanik, che si ritrova ad essere parte di una guerra che lo cambierà per sempre.
Festival & Premiazioni:
  • “Haykyan Awards” 2014
    Premio speciale della Youth Foundation of Armenia a Jivan Avetisyan
  • “Tbilisi International Film Festival” 2014
    Proiezione speciale alla cerimonia di chiusura
  • “Sarajevo Film Festival-Cinelink Market” International Film Festival 2014
    Proiezione
  • “Asian Pacific Screen Awards” 2014
    Citazione
  • “First Silk Road International Film Festival” 2014
    Premio del Pubblico
  • 67th Cannes Film Festival 2014
    Proiezione
  • “Overlook International Film Festival” 2014
    Premio della Giuria per “Miglior Lavoro Originale”
  • ”Arpa International Film Festival” 2014
    Premio come Miglior Sceneggiatura

Qui sotto, il film in lingua originale armena, sottotitolato in russo (appena sarà disponibile la versione con i sottotitoli in inglese, il link verrà AGGIORNATO):


sabato 16 luglio 2016

Il matrimonio in Armenia

Armenia, la terra di Hayk: Il Matrimonio In Armenia

Il Sacramento dell’Incoronazione

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La Chiesa Armena incorona la coppia come re e regina ponendo sulle loro teste due corone, o avvolgendo intorno alla loro fronte un nastro tricolore (bianco, verde, rosso), intrecciato con una piccola croce davanti. Essa simboleggia la creazione di un regno all’interno del Regno di Dio, e in quel momento si canta un inno speciale, dedicato ai primi Re e Regina d’Armenia, Tiridate e Ashkhen, che abbracciarono il Cristianesimo come religione di Stato. A differenza di altre Chiese, la preghiera centrale del rito specifica chiaramente la “collocazione di corone con gemme preziose sulle loro teste”. La regalità in questo caso, siccome le corone vengono rimosse con una speciale preghiera, riflette l’umiltà in termini di servizio e dedizione, così come la dignità e il potere sotto il simbolo della Chiesa, cioè la Croce.

La cerimonia nuziale armena

La Chiesa Armena  è uno dei riti più edificanti e suggestivi di tutte le Chiese Orientali Cristiano-Ortodosse. Il matrimonio è uno dei sette sacramenti della Chiesa Armena in cui la coppia è chiamata a fare un voto davanti al Signore per essere sempre veri ognuno di fronte all’altra per tutta la vita.

Nei primi secoli, non vi era alcuna specifica cerimonia religiosa per il matrimonio. Non ci fu fino al IX secolo, quando la Chiesa elaborò uno speciale rito matrimoniale separato dalla Liturgia Eucaristica. Normalmente, dopo aver contratto civilmente il matrimonio, la coppia cristiana prendeva parte all’Eucaristia e questa “comunione” era intesa come un sigillo nuziale, con tutte le implicazioni del caso. Tuttavia, fin dal IV secolo i primi scrittori cristiani menzionavano un rito specifico di incoronazione da svolgersi durante la Liturgia Eucaristica. Secondo gli insegnamenti di S. Giovanni Crisostomo, le corone simboleggiavano la vittoria della coppia sulle passioni e si ergeva come un segno di eternità del Sacramento.
Il momento decisivo per la regolamentazione della Sacra Incoronazione avvenne all’inizio del X secolo. Fu allora che si sancì la separazione del rito dell’Incoronazione dalla Liturgia Eucaristica e divenne un rituale unico di benedizione dell’unione del marito e della moglie.

Il Sacramento del Matrimonio

L’iniziativa divina e le basi morali stabilite da Gesù Cristo rendono il Matrimonio un Santissimo Sacramento.
Il sacramento del Matrimonio è il mistero dell’unità della coppia cristiana con la benedizione di Dio al fine di condurre una vera vita coniugale e feconda, a fini procreativi. Quest’unione tra l’uomo e la donna è paragonata alla relazione che intercorre tra Cristo e la Sua Chiesa. Proprio come l’unione tra Cristo e la Chiesa si basa sull’amore e sulla fedeltà, allo stesso modo le coppie sposate sono unite dall’amore reciproco con la benedizione di Dio.
L’atto centrale della cerimonia del matrimonio può essere considerata una parte che si chiama “L’Incoronazione” (psakadroutyune). È qui che il sacerdote pone le corone sulle teste della sposa e dello sposo. L’immagine di un re e della sua regina – che è ciò che si cela dietro il simbolismo dell’Incoronazione. Gli sposi sono ora un re e una regina appena incoronati, a capo di un nuovo regno cristiano, la famiglia.
La preghiera che si recita in questo momento ricorda tutta la storia biblica della rivelazione dell’amore di Dio per il genere umano, attraverso una successione di coppie sacre: Abramo e Sara, Isacco e Rebecca, Giacobbe e Rachele, Giuseppe e Asenath, Zaccaria ed Elisabetta. Alla fine di questa lista di nomi sacri, il sacerdote officiante aggiunge anche i nomi della sposa e dello sposo, pregando affinché ricevano anch’essi gli stessi benefici dei loro predecessori biblici.
Mentre il sacerdote recita questa preghiera, il testimone tiene in mano una croce sopra le teste della coppia, un vivido promemoria che l’amore tra marito e moglie è come l’amore di Cristo per noi, sacrificale e vivificante.


Il Rito Armeno

È lo Spirito Santo, che agisce in ogni sacramento, e concede di conseguenza doni divini, come l’amore, la giustizia, la pazienza e la resistenza.

Nella Chiesa armena questa vivida cerimonia è una rappresentazione, passo dopo passo, della nuova vita di marito e moglie. Il simbolismo è impressionante e indica l’amore che deve ancora essere sperimentato in questa santa unione. Ciascuno degli atti compiuti durante il rituale ha un significato speciale.
Dopo essere stati benedetti dal prete, gli anelli vengono scambiati tra la sposa e lo sposo, dando espressione al fatto che i coniugi durante il matrimonio dovranno costantemente completarsi ed aiutarsi a vicenda. Ciascuno sarà arricchito dall’unione. Durante l’esortazione alla sposa e allo sposo e più tardi nel rituale, le mani destre della sposa e dello sposo si uniscono a simboleggiare l’unità della coppia.
Il rito dell’Incoronazione è il culmine della cerimonia nuziale. Le corone sono il segno della gloria e dell’onore con cui Dio li incorona durante il Santissimo Sacramento.
Lo sposo e la sposa sono incoronati come il re e la regina del proprio regno, la casa, che governeranno con saggezza, giustizia e integrità. Durante l’Incoronazione, la sposa e lo sposo sono l’uno di fronte all’altra e il testimone si frappone tra i due, reggendo una croce sopra le loro teste.
Il rito dell’Incoronazione è seguito dalla benedizione di un’unica coppa, quando un calice di vino è benedetto in ricordo delle nozze di Cana in Galilea, benedetta dalla presenza di Cristo. Bere il vino dallo stesso calice serve a simboleggiare, per la coppia, che da quel momento in poi condivideranno tutto nella vita, sia la gioia che il dolore.
Alla fine della cerimonia nuziale il sacerdote benedice la coppia, chiedendo a Cristo di “proteggerli sotto l’ombra della Tua santa e onorevole croce, nella pace”.
Così la grazia di Dio viene trasmessa loro per vivere insieme nel Suo amore, completandosi reciprocamente e perfezionandosi l’un l’altro.

(post originale di Art of Armenia)

PDF – Rito nuziale armeno (english)


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venerdì 15 luglio 2016

Ravished Armenia - L'Armenia Rapita (1919)


Ravished Armenia (L'Armenia Rapita, nella versione britannica Auction of Souls, La Vendita delle Anime) è un film del 1919 basato sul libro autobiografico omonimo del 1918, scritto da Arshaluys (Aurora) Mardiganian, la quale recita nel film come protagonista. Il film, che racconta la storia del Genocidio Armeno del 1915 dal punto di vista di una delle sopravvissute, Aurora appunto, è purtroppo giunto fino a noi incompleto.

Trama
Secondo un articolo contemporaneo del New York Times, la prima metà del film mostra "l'Armenia come era prima della devastazione turca e tedesca, e che ha portato fino alla deportazione di sacerdoti e di migliaia di famiglie nel deserto. Una delle scene conclusive mostra le giovani donne armene fustigate per il loro rifiuto di entrare negli harem turchi e raffigura i mercati di schiavi turchi. "
La storia è stata adattata per lo schermo da Henry Leyford Gates, che ha anche scritto il libro.

https://laterradihayk.com/2016/07/15/ravished-armenia-larmenia-rapita-1919/

mercoledì 13 luglio 2016

Chiesa di Matosavank (1247)

Il complesso religioso di Matosavank (Մաթոսավանք) consiste di 3 edifici in totale: una chiesa, un sagrato di ingresso e una biblioteca. Si trova a pochi chilometri di distanza dalla periferia della città di Dilijan, nella provincia armena di Tavush, a circa 1370 metri di altezza. È ubicata in prossimità del monastero di Jukhtak Vank.
Fu costruita nel XIII secolo sotto la supervisione di Avag Zakarian, figlio di Ivane Zakarian, della dinastia degli Orbelian.
A sud-est si trova un cimitero medievale con resti di tombe e khatchkar.
Secondo l’iscrizione sul muro della chiesa di S. Astvatsatsin (o chiesa di S. Maria), essa fu costruita nel 1247. Venne anche chiamata chiesa Pghndzahanki (della miniera di rame). Fu costruita utilizzando pietre grossolanamente tagliate. L’ingresso è sul lato ovest, decorato con khatchkar e pietre scolpite. Nei pressi del lato nord della chiesa si trova un bellissimo khatchkar recante un’iscrizione datata 1251.


Il sagrato è adiacente la chiesa dal lato ovest ed è a pianta quadrata. L’ingresso è dal lato nord. Fu costruito con pietre grossolanamente tagliate ed è internamente stuccato. Presenta una piccola finestra a forma appuntita verso l’esterno sulla parete ovest, in alto. Sul pavimento sono presenti molti resti di tombe.
La biblioteca è accessibile dal sagrato muovendosi verso sud, attraverso una larga entrata a forma di arco semplice. E’ un piccolo edificio costruito con pietre piatte. Ha un ingresso separato sul lato est, e molte finestrelle sul lato sud. Presenta molti khatchkar scolpiti sulle pareti.