mercoledì 5 aprile 2017

Per “Il Foglio” non è un problema foraggiare il regime di Aliyev

Per “Il Foglio” non è un problema foraggiare il regime di Aliyev

In un articolo del 4 aprile, apparso nella versione online de “Il Foglio”, si passa in rassegna una serie di “fatti” che avremmo potuto risparmiarci se avesse vinto il fronte del “Sì” al referendum costituzionale del 4 dicembre scorso.Il gioco, come al solito, è sempre lo stesso, cioè immaginare “cosa sarebbe successo se…” facendo passare il tutto attraverso la lente di un “fact checking”, questa volta a firma di Lorenzo Borga. Come spesso accade in questi casi, però, il rapporto di causa-effetto è parziale e serve solamente come pretesto per portare avanti la propria visione del mondo.Uno dei “fatti” che secondo Borga ci saremmo potuti risparmiare con la vittoria del “Sì” è la protesta in Puglia contro il Tap, cioè il gasdotto che dovrebbe portare il gas del dittatore Aliyev direttamente in Italia. L’Azerbaigian, negli ultimi anni, è diventato il primo importatore di petrolio in Italia e si appresta ad aggredire un’enorme fetta di mercato del gas, il tutto grazie al decisionismo di Renzi durante il suo governo.Non è un mistero che gran parte degli affari che Aliyev fa in giro per il mondo sono “favoriti” dalla sua politica spregiudicata definita diplomazia del caviale, in riferimento a regali molto generosi fatti a politici compiacenti. Certo, i regali non si limitano solo al caviale e ai tappeti, come sa bene Luca Volonté, ma tant’è…
TAP - Il Foglio
Un estratto dell’articolo apparso il 4 aprile su “Il Foglio”
Comunque, per Lorenzo Borga le proteste pugliesi contro lo spostamento temporaneo degli alberi e soprattutto il ricorso della Regione Puglia alla Corte Costituzionale si sarebbero potuti evitare grazie al nuovissimo Articolo 117 della Costituzione, che avrebbe conferito poteri maggiori allo Stato a scapito delle Regioni.Per inciso, chi scrive è d’accordo sulla realizzazione di opere strategiche di interesse nazionale e alla limitazione dei poteri di inutili ed ideologici Comitati No-Qualunque-Cosa. Al tempo stesso vorremmo capire perché con Putin e Gheddafi non si possono (o potevano) fare affari, mentre con Aliyev sì.Qual è il limite morale dell’interesse nazionale? Con i soldi del petrolio e del gas il dittatore Aliyev ha costruito una dinastia famigliare con conti in banca miliardari offshore che servono per fare regali a destra e a manca, come testimoniato dai Panama papers. Inoltre, ha portato avanti un programma di rinnovamento militare grazie a forniture russe ed israeliane, utilizzando le nuove armi per le aggressioni iniziate un anno fa sulla linea di contatto in Nagorno-Karabakh. Grazie alla sua influenza sui politici europei è praticamente impossibile accusarlo degli abusi commessi nelle carceri azere, come dimostra la vicenda Volonté. Così come non vengono presi in considerazione i rapporti come quello ECRI del 2016, in cui viene fatta una fotografia di come venga portata avanti la campagna denigratoria e razzista nei confronti dell’Armenia, scaricando su questa la rabbia dei cittadini azeri, colpiti da una forte crisi economica e lavorativa negli ultimi anni.Sulle pressioni azere in Italia ed in Europa è stata realizzata una puntata di Reported un’inchiesta dell’Espresso, per completezza di informazione.

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