mercoledì 28 settembre 2016

Raymond Damadian: padre della Risonanza Magnetica

Raymond Vahan Damadian (nato il 16 marzo 1936) è stato l’inventore della prima macchina per la Risonanza Magnetica. Nato da famiglia di origini armene, a soli 15 anni vinse una borsa  di studio durante un concorso di violino, che gli permise di effettuare gli studi matematici. Successivamente decise di dedicarsi alla medicina e nel 1960 terminò gli studi all’Albert Einstein College of Medicine.
Nel 1969 propose il primo body scanner per la risonanza magnetica nucleare, fondando una società per la produzione degli scanner. Damadian ebbe per primo l’idea utilizzando la risonanza magnetica nucleare su batteri chiamati halophili che contengono 20 volte più potassio di ogni altro batterio. I risultati furono così promettenti che Damadian capì che la tecnica avrebbe potuto essere utilizzata per la diagnosi dei tessuti cancerogeni.
Nel 1970 scoprì che i tessuti sani e quelli tumorali hanno un comportamento differente come risposta alla risonanza magnetica, e questa fu la scoperta che gli permise di realizzare scansioni con la tecnica MRI (Magnetic Resonance Imaging).
Nel 1973 apparvero articoli sulla sua scoperta sui principali giornali scientifici. Nel 1977 eseguì la prima scansione completa di un corpo umano.
Damadian ricevette numerosi premi. Nel 1988 Donald Reagan gli conferì la Medaglia Nazionale per la Tecnologia, insieme a Paul Lauterbur. Nel 1989 fu inserito nella Hall of Fame degli Inventori. Nel marzo 2004 fu insignito della Medaglia dell’Istituto Franklin “per lo sviluppo e la commercializzazione della MRI”, che “ha trasformato la diagnosi e il trattamento delle malattie”.

Il Premio Nobel negato

Nel 2003, il Premio Nobel per la Medicina è stato assegnato a due scienziati che hanno maggiormente contribuito alla sviluppo della MRI. Tra questi, non figurava il Dr. Damadian, bensì Paul Lauterbur e Sir Peter Mansfield. Nonostante il regolamento del Nobel preveda di poter assegnare il premio ad un massimo di 3 persone, Damadian ne è stato comunque escluso.
Possibili ragioni della sua esclusione possono essere state il fatto che era un fisico e non uno scienziato accademico, che aveva fatto pressioni per vincere il premio, che aveva una supposta personalità ruvida, e che supportava attivamente l’ipotesi creazionista. Nessuna di queste ragioni, comunque, sarebbe stata un motivo valido per la sua esclusione.
Damadian si convertì (nuovamente) al Cristianesimo nel 1957. Studi approfonditi di teologia e scienza fissarono la sua fede Cristiana, in special modo riguardo la diatriba creazionista-evoluzionista. Divenne anche un convinto sostenitore della fallacia del Darwinismo. Scrisse che da quel momento lui poteva “capire quello che l’Apostolo Paolo chiamava come mente rinnovata. Da una mente rinnovata da Gesù veniva l’ovvio. Come può uno scienziato raggiungere i suoi obiettivi di conoscere le verità assolute che governano il mondo naturale, senza la benedizione dell’Autore di queste verità? Per me, ora, il vero brivido della scienza è di cercare di capire un piccolo angolo del grande progetto di Dio, e lasciare la gloria di queste scoperte ai piedi del Grande Architetto.”
Un problema che Damadian prestò incontrò fu l’ambiente secolarizzato accademico, ostile al creazionismo. Aggiunse:”per una mente scientifica, la Bibbia è meravigliosa se letta dall’inizio alla fine. Essa segue una consistenza strabiliante, che era l’opposto della mia percezione secolare. Le mie prime impressioni furono che questa era ricca di contraddizioni.” Queste impressioni furono demolite dallo studio delle questioni bibliche sul creazionismo.


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