giovedì 30 maggio 2019

Missione ISMEO – NAS IAE RA in Armenia premiata con lo EUROPEAN HERITAGE AWARDS / EUROPA NOSTRA AWARDS 2019

Missione ISMEO – NAS IAE RA in Armenia premiata con lo EUROPEAN HERITAGE AWARDS / EUROPA NOSTRA AWARDS 2019

– L’Armenia, da sempre fonte inesauribile di siti archeologici di tutte le epoche, non ha tradito le aspettative neanche questa volta, dando l’occasione ad un team di ricerca formato da archeologi italo-armeni di vincere il premio europeo più prestigioso nel campo, lo European Heritage Awards / Europa Nostra Awards 2019.
Solak 1 visto dall'alto
Il sito archeologico urarteo Solak 1 visto dall’alto
Il Premio, istituito dall’organizzazione Europa Nostra e finanziato dal programma Creative Europe, persegue l’obiettivo di premiare le ricerche volte alla valorizzazione del patrimonio storico-culturale europeo.
La premiazione coinvolge quattro categorie: Conservazione, Ricerca, Servizi Dedicati ed Educazione. L’italia, in cooperazione con l’Armenia, si è aggiudicata uno dei premi della categoria Ricerca, grazie ad un modello predittivo applicato all’archeologia.
Il progetto vincitore (KSP) è frutto di un programma di scavi archeologici durato 5 anni (2013-2019), nato dalla collaborazione tra l’Associazione Internazionale di Studi Mediterranei e Orientali (ISMEO) e l’Istituto di Archeologia ed Etnografia dell’Accademia Nazionale delle Scienze armena (NAS IAE RA), dedicato alla scoperta e valorizzazione dei siti appartenuti all’antico regno proto-armeno di Urartu.
La direzione del progetto, a rimarcare la collaborazione armeno-italiana, è stata affidata al Prof. Arthur Petrosyan (Istituto Archeologia ed Etnografia NAS RA) e al Dott. Roberto Dan (ISMEO), mentre la vice-direzione è stata affidata ad un’italiana, Priscilla Vitolo (ISMEO), a cui abbiamo chiesto un commento.
Buongiorno Dott.ssa Vitolo, innanzitutto complimenti per la scoperta e per il premio conseguito. Ci racconti del suo coinvolgimento nel progetto.
Roberto Dan anni fa mi contattò per lavorare con lui all’interno di un nuovo progetto che si stava sviluppando in Armenia. Non c’ero mai stata e nelle università italiane l’archeologia del Caucaso è scarsamente insegnata, per cui mi approcciai con una certa titubanza alla materia. Mi disse “Vieni una volta in Armenia, guarda i musei, prendi contatto con i materiali, osserva i siti archeologici della città di Erevan e fai la tua scelta.” Al mio ritorno non ebbi alcun dubbio.
Qual è stata la vostra reazione alla notizia di un riconoscimento così importante?
Quando ci hanno annunciato la vittoria dell’Europa Nostra Award  si è diffuso l’entusiasmo in tutto il nostro gruppo di lavoro. Il risultato non è la vittoria di pochi, ma il frutto dello sforzo e della dedizione di studenti, archeologi e istituzioni. Vedere riconosciuto tutto questo non solo è un’occasione rara, ma ci consente di diffondere la conoscenza del patrimonio archeologico dell’Armenia anche qui in Italia, dove rimane poco noto al di fuori degli specialisti. Proveremo ad utilizzare questo riconoscimento come nuova linfa vitale per promuovere i nostri lavori e quelli dei nostri colleghi.
Pensa che la scoperta di questo nuovo sito possa contribuire allo sviluppo di una regione con così alte potenzialità come quella di Kotayk?
La regione del Kotayk ha un settore turistico molto attivo nelle aree come Tsaghkadzor, ma mancano percorsi culturali strutturati che possano renderne giustizia al patrimonio. L’idea di creare in  futuro un parco eco-archeologico a Solak-1 nasce anche dall’ottimale localizzazione del sito, in prossimità dell’autostrada che collega Erevan con il lago Sevan e dalla consapevolezza che un giorno si potranno creare dei percorsi archeologici, grazie alla ricognizione sul territorio che ad oggi ha portato alla scoperta di 114 siti in maggioranza inediti. Ci auguriamo dunque non solo di portare alla luce il patrimonio storico e culturale del Kotayk, ma anche di creare nuovi itinerari turistici per l’area con conseguente sviluppo economico delle attività di ricezione e ristorazione.
Ci racconta un aneddoto della sua esperienza in Armenia?
Nel 2018 durante gli scavi della fortezza urartea abbiamo trovato una piccola mascotte. Abbiamo soccorso una giovane aquila ferita e dopo tre settimane di pazienti cure da parte del nostro archeologo Ghasem Moradi, è potuta tornare a volare ed è tornata a farci visita nei giorni successivi. Questo è un piccolo aneddoto per mostrare quanto il lavoro archeologico non può prescindere dall’ambiente che lo circonda e quanto sia importante salvaguardare il Kotayk, restaurando le sue ricchezze architettoniche e amando la sua spettacolare natura.
Foto di gruppo della missione. Al centro la vice-direttrice Priscilla Vitolo.
Foto di gruppo della missione. Al centro la vice-direttrice Priscilla Vitolo, l’ultimo a destra è il direttore Prof. Arthur Petrosyan, mentre il quarto da sinistra è il direttore Dott. Roberto Dan.

venerdì 17 maggio 2019

TGCOM24 - Genocidio armeni - 24 aprile 2019

Servizio trasmesso il 24 aprile 2019 da TGCOM24 per commemorare il 104esimo anniversario del Genocidio degli armeni, pochi giorni dopo il riconoscimento ufficiale del Parlamento Italiano.
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https://youtu.be/YDRhdBFgZaI